FLAVIONTRAVEL

FLAVIONTRAVEL

FOLLOW ME

FLAVIO FAILLA

Email: flavio.traveler@gmail.com

Phone: +39 338 8686436


facebook
instagram

FLAVIO FAILLA


facebook
instagram

Copyright 2023 © FLAVIONTRAVEL

Right Reserved.

Copyright 2023 © FLAVIONTRAVEL Right Reserved.

Sul colle

2023-01-04 14:10

Flavio Failla

Sul colle

Non mi sono mai sentito più lontano da casa eppure è come se avessi aperto la porta e mi fossi seduto in salotto a sorseggiare un po' di malinconia. Queste pago

Non mi sono mai sentito più lontano da casa eppure è come se avessi aperto la porta e mi fossi seduto in salotto a sorseggiare un po' di malinconia. Queste pagode sono nella mia memoria il significato dell’esotico. Osservo il silenzio delle forme e questo senso d’impermanenza così chiaro in me. Le forme così belle eppure evanescenti, che non potrò portare altrove se non in questo unico momento. La fine, l’attesa, il ritorno. La vita è uno spasmo sinestetico!

Posso dire che questo punto qui, proprio questo, segna la fine del mio viaggio.

sul-colle.jpeg

Seduto a gambe incrociate sopra la muraglia un po' cinese ai confini di Seoul sento che non c’è più spazio per i passi verso le sconosciute certezze. Il viaggio è giunto.

Da qui posso vedere i contrasti di questa città e posso vedere anche i miei. Posso girarmi e guardare i 46 giorni passati tra villaggi, metropoli, isole, spiagge, palme, occhi azzurri neri gialli, amori e tesori, abbracci, gelosie, malinconie, solitudine, tramonti, coralli, cascate tuffi e liane, delfini e tartarughe giganti. 

Un caleidoscopio che gira a spasmi e mescola tutto creando forme dissolte nella luce calda. In questo muoversi incessante: chi sono io e chi non sono ancora? -Ama chi sei e chi non sei-. Mi sono detto. Questa forza collante di ogni cosa può dare armonia al destino nel ritmo e nel tempo necessari al tuo percorso. Senza ciò, in balìa della mente, si viene sbattuti ai margini degli accadimenti, si raschia la schiuma e non si beve il siero.

E allora grazie a questi palazzi alti e ambiziosi, a questi omini delicati e gentili che attraversano in ordine le strisce pedonali. Questi coreani che vivono per la carriera e al contempo amano e sorridono intensamente e si spezzano in milioni di identità sincere e semplici a volte estreme, perché è nell’oscillare che si trova l’equilibrio. Questo popolo che tiene molto alla forma e tutto è laccato, colorato, lucente; almeno fino ai confini della ricchezza.

Grazie alle donne che sanno guardarti e aspettano che racconti loro del tuo mondo così lontano e romantico che vorrebbero esserne parte e un giorno forse venire con te.

Eleganti donne dai piedi piccoli, le caviglie fini, i sorrisi ingenui e nascosti eppur così pieni di desiderio. Ringrazio quella notte nel tempio aperto per me e la mia lanterna accesa, per fondermi in un viaggio misterioso nel passato e le lacrime solo mie celate ai turisti che fotografavano le loro anime assenti. Grazie ancora a questo spettacolo che una vita non può contenere e nemmeno il mio cuore. Figuriamoci questa penna inesperta.


E’ tempo di alzarmi, richiudere il quaderno, fare un ultimo inchino e andare.