Tingi quei capelli di verde, come i campi laggiù, lascia che la luce li asciughi, la polvere farà il resto.
La testa calda, mossa dal destino di un treno che si perde. Dove andiamo tutti? All'imbrunire il mondo è ancora arancione e le forme si mescolano, come noi che non stiamo fermi mai.
Ma dimmi... alla fine di questo viaggio, poi, tornerai a trovarmi?
La scena si ripete nelle foto in movimento di tutte le stazioni della vita.
Vorrei non scendere a terra tra le persone, a fare cose. Rimaniamo quì, su queste rotaie! In fondo tutti i binari si mescolano prima o poi. E noi non siamo mai stati in grado di scegliere. Un destino vale l'altro. Forse.
Io resterei. Ad assaporare i dettagli di te e planare ovunque portano i tuoi occhi. A me va bene dove guardi tu.
Un sorriso e il desiderio schizzerà da sotto le caviglie in un giro di musica.
Danzeremo stretti al cuor della natura.
Guardala laggiù come cambia ai ritmi del vapore.
Tutto rotola e rotola fino al baratro e da lì un salto e poi giù ancora più veloce. Sai dirmi perché tanta fretta?
Non eravamo belli così ad arginare la felicità?. Lentamente. Io e te.
È questo che voglio: un po' d'amore e semplicità per coprirmi il ventre. Chiacchierare all'ombra mentre cerco di capire il colore dei tuoi occhi. Addentrarci nei profumi dei pensieri e trovare il senso che abbiamo perso nelle tasche. Perché non può essere solo così? Perché scendere?
Ti affacci al finestrino e vedo quant’è bella la tua schiena e i tuoi capelli ricci.
Vorrei accarezzarli. Chissà che profumo avranno adesso.
Di erba dopo la pioggia e di paglia.
Qualunque cosa... Tu sei fresca!
Potrei strofinarti tra le dita e portare con me in ogni cosa che tocco
